L’ARCHICEMBALO
“Che si possa emergere freschi dall’esperienza di ascolto e bramare di ascoltare ancora dice molto sulle avvincenti esecuzioni de L’Archicembalo e sull’instancabile immaginazione di Vivaldi…”
Robin Stowell – The Strad
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L’Archicembalo nasce nel 2000 dal desiderio di Marcello Bianchi (violino e konzertmeister) e Daniela Demicheli (clavicembalo e direttore artistico) di dare vita ad un ensemble specializzato nell’esecuzione, secondo le prassi dell’epoca e su strumenti originali, del repertorio musicale dal Barocco al primo Classicismo.
L’Archicembalo è frutto di anni di lavoro e ricerca non solo musicale, ma anche dei giusti compagni di viaggio, giacché il desiderio di Marcello e Daniela è sempre stato quello di dar vita ad un organismo in cui la bellezza delle esecuzioni non fosse creata solo dalla bravura dei singoli e dal rispetto per gli autori e per il periodo storico a cui appartengono, ma da una comunione di intenti e di visione che va molto oltre queste imprescindibili basi. I due musicisti sono certi, ora, di aver trovato l’assetto ideale, quello che porta alla totale fiducia nei colleghi, la fiducia data dalla vera stima professionale, dalla conoscenza profonda della personalità musicale di ciascuno, dal capire al volo le intenzioni musicali di chi si ha accanto, dal condividere visioni, progetti, entusiasmo, tanto lavoro e un amore profondo e viscerale per ciò che è straordinario privilegio poter considerare molto più di un lavoro.
Gli anni di carriera e d’esperienza maturata singolarmente accanto ai grandi del barocco – N. Harnoncourt, G. Leonhardt, S. e B. Kuijken, T. Koopman, S. Preston, C. Banchini e A. Beyer per citarne alcuni – arricchiscono le esecuzioni de L’Archicembalo di un bagaglio importante, sempre messo al servizio del risultato musicale e discusso alla ricerca delle soluzioni che rendono l’ensemble ed il “suo” barocco riconoscibili per timbrica, fantasia (mai oltre il rispetto delle partiture), equilibrio e carattere.
Particolarmente impegnato nella diffusione del repertorio italiano del ‘600/’700, l’ensemble, con organico variabile dal trio all’ottetto, ha rivolto il suo interesse soprattutto all’opera di Antonio Vivaldi.
È nato così un ambizioso progetto discografico – accolto con enorme favore da pubblico e critica tanto da portare l’ensemble, in pochi mesi, ai vertici delle classifiche streaming, con milioni di ascolti – di cui la pubblicazione per Brilliant Classics del cofanetto di 4 CD, contenente l’integrale dei Concerti e Sinfonie per archi e basso continuo (Maggio 2019), e l’uscita dell’integrale in 3CD delle Sonate per due violini e basso continuo (Settembre 2021), costituiscono tappe importanti.
La discografia de L’Archicembalo è prossima ad ampliarsi con l’uscita (Primavera 2025) della registrazione integrale dei Concerti Grossi op. 2 e 3 di Francesco Xaverio Geminiani, su commissione dell’editrice Brilliant Classics.
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“L’Archicembalo è un ensemble barocco italiano dallo stile agile e vivace. Le esecuzioni sono vitali e brillanti…”.
Richard Fairman – Financial Times
“…il loro suono è energico, esuberante e ritmico, come ci si aspetterebbe dalle esecuzioni di Vivaldi, con uno smalto e attacco che lo posizionano al centro dell’esplosione timbrica di Vivaldi.”
Charlotte Gardner – Gramophone
“Non ci sono espedienti, solo una bella esecuzione, ben registrata”
Brian Clark – Early Music Review
“L’Archicembalo sbalordisce attraverso la ricchezza delle variazioni sui motivi come pure attraverso la brillantezza strumentale, l’intonazione raffinata e le molteplici tecniche d’arco impiegate.
[..] il continuo è un team perfetto e altamente fantasioso”.
Matthias Roth – Das Orchester
“[..] appena li ho ascoltati, ero come elettrizzata. Un’interpretazione nuova, vivace ed armoniosa, una benedizione e uno stimolo assoluto per le mie orecchie”.
Bettina Winkler – SWR (Südwestrundfunk)
“L’ensemble, che suona su strumenti d’epoca, offre esecuzioni di queste opere che sarebbero difficili da battere…”.
Brian Wilson – MusicWeb International
“L’Archicembalo conferma un’impostazione nella lettura, nel fraseggio e nella realizzazione del continuo che a noi piace molto, offrendo un Vivaldi luminoso, scattante ma anche poetico quando occorre e spesso sorprendente…”.
Piero Barbareschi – GothicNetwork
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